È facile realizzare una torta senza lattosio dal gusto semplice e ricco, facendo a meno del latte tradizionale ed utilizzandone uno hd, oppure ricorrendo al latte di soia, oppure ad ingredienti complementari. Per una ciambella ideale per la colazione, occorrono 300 grammi di farina, 4 uova, 150 grammi di zucchero, 500 ml di latte di soia o latte hd, una dose di lievito. Si può impastare a mano, ma utilizzando un mixer o una impastatrice con la frusta montata sarà più semplice ottenere un composto setoso e privo di grumi. Unire lo zucchero alle uova, aggiungere la farina ed il lievito e continuare ad impastare fino a quando tutti gli ingredienti risulteranno ben amalgamati. Nel frattempo riscaldare il forno a 170 gradi. Versare il composto in uno stampo di silicone e cuocere per circa 40 minuti.
L’esigenza di una torta senza lattosio deriva da una intolleranza che affligge molte persone. L’ipolactasia colpisce buona parte della popolazione, e per alcuni individui esiste fin dalla nascita. In effetti negli scaffali di farmacie e supermercati hanno fatto da tempo la loro comparsa i latti in polvere fermentati o di altra natura, che sono idonei per l’alimentazione di quei bambini che non riescono a digerire il latte tradizionale e non possono essere allattati al seno. Per altre persone invece il disturbo insorge durante la crescita, ma può manifestarsi anche in età adulta, con sintomi quale mal di pancia, crampi, meteorismo, flatulenza e diarrea anche violenta. Occorre ovviamente riferire questi sintomi al proprio medico curante, che ordinerà gli accertamenti del caso, ad esempio il test del respiro.
Questa intolleranza può essere debilitante, dato che il lattosio è presente in moltissimi alimenti prodotti dalle industrie nazionali e non. Tuttavia può essere di consolazione sapere che sono moltissimi gli italiani che soffrono di disturbi legati alla mancanza totale oppure ad una ridotta produzione della lattasi, l’enzima che è in grado di scindere il lattosio in molecole più semplici e che possono essere assorbite senza provocare alcun sintomo sgradevole. Si stima che circa il 45 per cento della popolazione abbia un problema legato all’assunzione di latte. È per questo che le aziende alimentari si sono sensibilizzate ed accostate al problema in un’ottica commerciale, producendo soluzioni alternative, come il latte di soia o di riso, oppure una versione tradizionale addittivata che viene solitamente indicata con la sigla HD, ad indicare l’alta digeribilità del prodotto.
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