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L’intolleranza al lattosio presente negli alimenti è meglio nota come ipolattasia. La digestione è un procedimento estremamente complesso, che vede tutta una serie di enzimi in campo per scindere le molecole complesse del cibo in altre più facili da assimilare. Esistono soggetti che fin dalla nascita non producono l’enzima che scinde il lattosio, mentre per altre persone il disturbo può insorgere successivamente. In effetti con l’aumentare dell’età la capacità di produrre la lattasi diminuisce grandemente. Non tutte le persone però avvertono fastidi dovuti al consumo di latticini o prodotti contenenti lattosio in genere. Si tratta di un disturbo soggettivo che deve essere monitorato ed identificato dal medico secondo quanto riferito dal paziente e mediante un apposito test del respiro o breath test.
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Per avere una diagnosi certa di intolleranza al lattosio è necessario rivolgersi al medico, ed evitare qualsiasi forma di diagnosi fai da te. Sarà infatti il sanitario che con una opportuna ed adeguata intervista andrà ad indagare la presenza di taluni sintomi riconducibili all’intolleranza al lattosio. Primi fra tutti sono quelli gastrointestinali, come i dolori ed i crampi al basso ventre, il meteorismo, la diarrea, la flatulenza. Si tratta tuttavia di una sintomatologia molto generica che potrebbe ricondurre anche ad altre affezioni, per questo, successivamente, potrà essere prescritto il test del respiro o breath test, nel quale si andranno a ricercare determinate concentrazioni di idrogeno susseguenti alla somministrazione di lattosio. L’esame è affidabile, ed inoltre ha il grande vantaggio di non essere invasivo e pertanto può essere eseguito nel massimo comfort.
Il lattosio negli alimenti e le intolleranze alimentari che ormai sembrano affliggere buona parte della popolazione hanno portato l’industria di settore a correre ai ripari per recuperare quella fetta di mercato di clienti che si privavano di certi prodotti perché non riuscivano a digerirli. Si stima, infatti, per il solo lattosio, che 4 italiani su 10 siano affetti da questa fastidiosa intolleranza, in forma più o meno grave. Per questo motivo è stato prodotto un latte in cui l’enzima è stato addizionato artificialmente e pertanto la molecola risulta già scomposta ed assolutamente digeribile anche da chi è intollerante. Ma la produzione ha riguardato in generale tutta la produzione di alimenti ed è stato creato un segmento parallelo di prodotti, come biscotti, latticini, ma anche salumi, che sono privi di lattosio.
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