Gastroscopia per celiachia

Gli esami per diagnosticare la celiachia

La celiachia è una forma di intolleranza alimentare sempre più diffusa nei tempi odierni. Si verifica con sintomi diversi nell'adulto e nel bambino: gonfiore addominale, vomito, diarrea o stitichezza, feci chiare e oleose e perdita del peso corporeo nei primi e frequente affaticamento, dolore alle ossa e alle articolazioni, formicolio negli arti, forme di ansia e depressione negli adulti uniti alla mancanza di mestruazioni, sterilità e maggiore probabilità di aborti nelle donne. Diagnosticare la celiachia richiede esami ben precisi e accurati che si possono suddividere in analisi del sangue, gastroscopia e biopsia. Gli esami su un campione di sangue sono un controllo preliminare per trovare gli anticorpi che causano la celiachia. Successivamente, se il risultato delle analisi è positivo, si procede alla gastroscopia che consente di prelevare parti del tessuto intestinale per analizzarlo attraverso la biopsia. Un metodo meno invasivo per diagnosticare la celiachia è l'analisi della saliva, ma i dati sono meno attendibili.
analisi del sangue per celiachia

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La gastroscopia per celiachia

La gastroscopia per analizzare l'intestino La gastroscopia per celiachia è l'esame più attendibile che i medici consigliano per individuare l'intolleranza al glutine che causa disturbi intestinali più o meno gravi ad ogni età, dai bambini già nei primi mesi di vita agli adulti. La prevenzione è importante per evitare di aggravare la propria situazione: ricorrere all'esame di gastroscopia richiede appena pochi minuti ma determina la certezza o meno della presenza della celiachia. La gastroscopia è un esame clinico che si deve effettuare a digiuno e si può decidere se affrontarlo con l'anestesia locale o totale. Chi ha molta paura di sentire dolore o teme ogni qualsivoglia esame medico sceglie di volersi addormentare completamente: in questo caso bisogna attendere qualche ora dopo l'esame per riprendere le normali funzionalità e poter mangiare. Nel secondo caso, l'anestesia locale si effettua con un semplice spray sulla lingua e subito dopo l'esame si può anche consumare un pasto completo. In entrambi i casi però è preferibile non svolgere attività che richiedono un'alta capacità di concentrazione come guidare.

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Come funziona la gastroscopia per celiachia

Centro di esami diagnostico per la gastroscopia Il medico che effettua l'esame della gastroscopia fa sdraiare il paziente in un lettino e introduce un piccolo tubicino attraverso la bocca per farlo giungere all'interno dello stomaco e in particolare nel duodeno. E' qui che si preleva il campione di tessuto utile per analizzare i villi intestinali. Effettuando la biopsia si può accertare la presenza della celiachia e prendere le precauzione del caso. Per facilitare l'esame il medico inserisce anche dell'aria nello stomaco ma, gonfiore a parte, non è un'operazione che procura dolore. Nell'insieme la gastroscopia non è dolorosa ma può risultare fastidiosa, soprattutto per chi decide di non usufruire dell'anestetico totale. In pochi minuti l'esame è terminato e si può tranquillamente tornare a casa e aspettare da tre a cinque giorni per avere il risultato e sapere se eliminare completamente il glutine dalla dieta alimentare.


Gastroscopia per celiachia: Conclusioni

Analisi del campione di tessuto Dall'esame del campione prelevato in fase di gastroscopia i tecnici di laboratorio specializzati potranno vedere l'esito e rimandarlo al medico che prontamente avviserà il paziente e darà le giuste indicazioni per vivere bene anche senza glutine nell'alimentazione. Le risposte del paziente all'esame possono essere di due tipi: normali e abnormi. Nel primo caso significa che il soggetto non ha alcun danno derivante dal glutine. Nella risposta abnorme si possono verificare invece due casi. Il primo caso certifica la presenza di un danno intestinale lieve o moderato, definito anche clinicamente silente. Il secondo caso evidenzia danni moderati o seri e si può diagnosticare una sindrome da malassorbimento. Il medico di fiducia analizza il referto e fornisce le indicazioni del caso al suo paziente.



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