L'assunzione di lattosio, lo zucchero del latte, può ingenerare indigeribilità. Può distinguersi tra un suo malassorbimento, perlopiù asintomatico, o effettiva intolleranza. Al netto di differenze su base etnica (cfr. grafico), il disagio è legato alla generalmente ridotta produzione di un enzima (lattasi) nell'età adulta. Si parla in questi casi di deficit di lattasi primario. L'intolleranza può assumere anche forme congenite per cui mancano ancora cure efficaci. In questi casi, una fortemente limitata produzione di lattasi si manifesta già in età infantile. Può distinguersi in ultimo un deficit secondario o acquisito, determinato da fattori tra i quali ad esempio patologie dell'apparato digerente. Vediamo ora in cosa consta una dieta per celiaci e intolleranti al lattosio.
Nei paragrafi che seguono, affronterò rispettivamente la dieta per celiaci e intolleranti al lattosio. La prima prescinde dal consumo di glutine. Secondo le norme delle organizzazioni ONU competenti, i prodotti contrassegnati "gluten free" contengono quantità di glutine inferiori a 2 mg per ogni 100 g di prodotto pesato. Cosa fare in assenza di specifica indicazione? Molti prodotti di cioccolateria ad es. non annoverano il glutine tra gli ingredienti. Alcuni contengono tuttavia estratto di malto, a sua volta ricavato da cereali contenenti glutine. In caso di incertezza, va consultato il Registro Nazionale degli alimenti consentiti curato e continuamente aggiornato dall'Associazione Italiana Celiachia (AIC) consultabile sul sito dell'AIC. Bastano insomma semplici regole per condurre una dieta per celiaci e intolleranti al lattosio.
Anche i prodotti contrassegnati come "senza lattosio" riportano la specifica che possono annoverare tra gli ingredienti il latte o suoi componenti. Minime quantità di lattosio possono essere effettivamente presenti negli alimenti in questione, ma sempre al di sotto di una soglia trascurabile. Possono essere insomma consumati senza riserve. Altro discorso va fatto per quegli alimenti, tra questi ad esempio il cioccolato scuro, che contengono burro chiarificato. Il processo di chiarificazione rimuove effettivamente l'acqua e talune proteine del latte, tra queste anche il lattosio. La procedura non garantisce tuttavia l'eliminazione totale della sostanza, della quale può dunque rimanere traccia in quantità più cospicue che negli alimenti che riportano la dicitura "senza lattosio". A chi soffre di allergie/intolleranze conclamate a questa sostanza, il consumo di questa categoria di prodotti è dunque sconsigliato.
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