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In primo luogo bisogna chiarire che la celiachia non è un'intolleranza, bensì una risposta autoimmune che l'organismo attua in presenza della proteina del glutine. Per tale motivo, anche quantità molto minime di questa possono danneggiare i villi intestinali e, di conseguenza, impedire il normale assorbimento dei minerali e delle vitamine. Quindi, anche se contiene molto meno glutine rispetto all'orzo, alla segale e al frumento, anche il farro è controindicato per i celiaci. Un discorso diverso viene fatto, invece, per quanto riguarda le intolleranze. Se si tratta di una forma blanda, il farro celiaci può risultare molto più digeribile rispetto agli altri cereali e, grazie ad esso, si può riprovare il piacere di mangiare un piatto di pasta senza sentirlo sullo stomaco per tutto il giorno e senza avere spiacevoli conseguenze.
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Rispetto al grano tenero e al grano duro, il farro è più digeribile e più proteico. Inoltre, sia nella sua forma integrale che decorticato, il farro è ottimo per combattere la stitichezza e, secondo quanto è emerso da alcuni studi, anche per proteggere la mucosa gastrica da ulcere e gastriti. Ottimi risultati si riscontrano anche per quanto riguarda l'apparato cardiovascolare, infatti riduce il colesterolo "cattivo" LDL che, come è risaputo, è estremamente problematico per il cuore e per i vasi sanguigni e previene l'aterosclerosi. Benefici si ottengono anche nella prevenzione dal diabete di tipo 2, combattendo l'insulino-resistenza, l'obesità e l'ischemia. Per finire, il farro dà una sensazione di sazietà anche dopo una porzione media, in questo modo si apporta solo il giusto quantitativo di sostanze necessarie, senza esagerare e quindi ingrassare.
Nonostante i benefici siano notevoli, esistono alcune situazioni in cui è controindicata l'assunzione di farro. In primo luogo, come abbiamo già detto in precendenza, non è indicato per i celiaci perché contiene glutine. Quindi è importante non farsi confondere e credere di aver trovato un cereale gluten-free, perché non è assolutamente così. Coloro che invece hanno un'allergia o un'intolleranza verso altre proteine del grano, possono trovarlo più digeribile. Per le sue proprietà lassative, invece, non è adatto a coloro che soffrono di colite cronica. Può esserne valutato l'uso se si soffre di coliti sporadiche, ovviamente non nel periodo in cui si è soggetti. In generale, comunque, è bene chiedere al proprio medico curante o ad un nutrizionista, se può essere mangiato in tutti quei casi in cui si accusano disturbi di qualsiasi tipo all'apparato gastro-intestinale.
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